Dal Lago di Fedaia al Passo di San Pellegrino

La tappa di oggi, una variante del percorso normale dell'alta via numero 2 attraverso il massiccio della Marmolada, è probabilmente la più impegnativa, quasi 2000 metri di dislivello positivo e altrettanto in discesa e poi: ghiaccio, roccia, ferrate e ghiaioni interminabili. Il tutto in una giornata dal meteo incerto.

Per questo motivo non appena grigie nubi minacciose si scorgono all'orizzonte decidiamo di concederci un piccolo vantaggio e commettiamo peccato: l'impianto di risalita fino a Pian de Fiacconi ci risparmia quasi 600 metri di dislivello.

Mentre saliamo una Guida Alpina ci fa i complimenti e ci spiega appunto che questa variante dell'alta via viene solitamente fatta in 2 giorni.

Una volta imboccati il sentiero che ci deve portare al ghiacciaio del Vernel, la grande nube nera, proveniente dal versante opposto della valle, ci investe con impeto! Ed è subito pioggia. È in questo frangente che Manila si accorge di aver perso il copri-zaino, poco male, mettiamo tutti i vestiti e i cambi asciutti in quello di Lorenzo e proseguiamo.

Arriviamo ai piedi del ghiacciaio quando fortunatamente la pioggia ci da una tregua, montiamo imbraco, ramponi, piccozza e ci leghiamo con la corda. Superati i primi crepacci siamo ben felici di essersi portati la corda sulle spalle per tutto il tempo dell'altavia, non sarebbe stato piacevole effettuare la traversata del ghiacciaio senza di essa.

Superato il ghiacciaio ci inerpichiamo sui primi metri della ferrata che conduce a Punta Penia, la cima più alta delle Dolomiti, ma una volta raggiunta la Forcella della Marmolada ci sganciamo dalla ferrata per piegare a Sud al fine scendere il versante opposto.

Superare i 30 metri di parete che ci portano al sentiero non è cosa banale vista la roccia fradicia, gli scarponi con il fango sotto le suole e i pioli artificiali presenti sulla roccia che, bagnati, non offrono molta aderenza.

Messi i piedi sul sentiero ci aspettano 900 metri di discesa su ghiaione e poi sentiero fino al rifugio Contrin (2000 mt slm) che raggiungiamo alle 12:00.

Giusto il tempo di due gel energetici e mezza tavoletta di cioccolata che ripartiamo di buon passo in salita verso i 2700 metri del Pas de le Cirele.

Dopo un paio d'ore di salita, tra l'altro in parte sotto l'ennesima pioggia, ci aspetta nuovamente una discesa su ghiaione e poi su sentiero fino a raggiungere la fine della nostra tappa al Rifugio Fuciade a 1900 mt.

Il rifugio, che raggiungiamo alle 16:00, incarna il miglior desiderio che il percorritore dell'alta via possa desiderare: camerieri, torte buonissime che consumiamo subito appena entrati, cucina segnalata sulla guida Slow Food, ampia selezione di etichette di vini regionali di buon livello, camera doppia anzi tripla ma solo per noi e al momento in cui chiediamo se possiamo fare una doccia ci viene risposto che abbiamo il bagno in camera.

Non sappiamo se domani leggerete un'altra tappa, forse finiamo le vacanze qui al Rifugio Fuciade!

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