Dal Rifugio Cavazza al Pisciadú al Castiglioni alla Marmolada

Sveglia mezzora piú tardi poichè la colazione viene servita all 7:30, salutiamo Daniela e Gianni, i nostri compagni di stanza e iniziamo alle 7:50 la lunga salita sull'Altopiano del Sella.

La nebbia e il vento freddo sono una costante di tutta la salita, solamente una volta arrivati a 2800 metri qualche raggio di sole si affaccia timidamente sull'altopiano, ma dura poco.

Alle 9:30 giungiamo al rifugio Boè proprio alle pendici dell'omonimo Piz dove ci concediamo una bella cioccolata calda, poi di nuovo di passo svelto fino alla forcella del Pordoi.

Il tutore per il ginocchio di Manila si rivela funzionalissimo e in breve tempo scendiamo di 700 metri fino a Passo Pordoi.

Dopo una nuova salita che le nostre gambe iniziano ad accusare arriviamo alle 12:00 al rifugio Sass Becé dove, visti i tempi rapidi con cui ci siamo mossi in mattinata, ci permettiamo di mangiare.

Dal rifugio la vista è dominata dal massiccio della Marmolada che dovremo, meteo permettendo, attraversare domani.

Dopo il lauto pranzo ci reincamminiamo verso il lago di Fedaia che raggiungiamo alle 15:00, il rifugio di oggi è il Castiglioni.

Il Castiglioni è un mezzo alberghetto seppur un po' vintage, ad aspettarci camera doppia, doccia calda senza gettoni e limiti di tempo e una fantastica vista sul complesso della Marmolada pure dalla finestra.

Affiliamo ramponi e piccozze e attendiamo la cena, domani attreverseremo la Marmolada.

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