Dal Rifugio Puez al Rifugio Cavazza al Pisciadú

Ci alziamo alle 6:30 benché fossimo già svegli da una mezzoretta, rifacciamo lo zaino e aspettiamo che ci venga servita la colazione alle 7:00. Purtroppo questa non si rivela all'altezza delle precedenti (praticamente pane con pane).

Ci mettiamo in cammino alle 7:20 e dopo due ore siamo giá arrivati a Passo Gardena. Durante la discesa il ginocchio di Manila aveva iniziato a manifestare fitte di dolore intenso, come era solito fare qualche tempo fa.

La cosa ci preoccupa un po' decidiamo quindi di compiere una deviazione verso Colfosco per comprare un tutore per il ginocchio, tanto le previsioni del tempo escludono temporali pomeridiani pertanto potremo affrontare la ferrata Brigata Tridentina con calma.

Mentre scendiamo a Colfosco osserviamo la torre Exner dove si snoda la ferrata e notiamo un immenso gorillaio di gente, probabilmente tre pullman di Polacchi che si accingono alla salita.

Per questo motivo, una volta comprato il tutore, decidiamo di fare con calma, andiamo a farci un eccellente panino e ci riposiamo un poco.

Alle 12:15 ripartiamo da passo Gardena per arrivare, con passo calmo, all'attacco della ferrata alle 13:30.

Arrampichiano molto veloci e ci beviamo la Tridentina in solo 1 ora e 20 minuti, la scelta di partire nel primo pomeriggio si rivela valida troviamo solo un paio di cordate che superiamo agilmente.

Superato il temibile ponticino che tanto piace a Lorenzo (paura!) raggiungiamo il rifugio Cavazza al Pisciadú.

La stanchezza inizia un po' a farsi sentire, le gambe sono pesanti e la fame é una costante che ci accompagna, dunque doccia (naturalmente a gettone), stretching e cena alle 18:30. Dopodiché buonanotte e a domani per una delle tappe piú lunghe del percorso

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